Trovi qui le risposte alle domande più frequenti.

1. Che differenza c’è tra Psicologo, Psicoterapeuta, Psichiatra, Psicanalista e Neurologo?

La presenza di diverse figure professionali, che in apparenza sembrano occuparsi della stessa materia (la cura della mente), molto spesso porta all’errore di consultare il professionista “sbagliato”.
E’ necessario distinguere nettamente le diverse figure professionali.
Lo Psicologo è una figura sanitaria abilitata alla professione che offre consulenze psicologiche ed effettua diagnosi (ad esempio utilizzando test psicologici) limitandosi ad attività di supporto psicologico in diverse aree di intervento.
Tuttavia, egli non può proporre al paziente una Psicoterapia, poiché non formato, né tanto meno prescrivere farmaci, poiché non è medico.

Lo Psicoterapeuta è uno psicologo o un medico che ha conseguito una specializzazione almeno quadriennale in Psicoterapia, presso scuole riconosciute dal M.U.R.S.T. (Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica). Spesso, seppur non sia un obbligo, l’iter per diventare psicoterapeuta comprende anche l’essersi sottoposti ad una terapia psicologica.
Lo Psicanalista, invece, è uno psicologo o un medico che ha concluso un percorso di analisi didattica con un analista della S.P.I. (Società psicanalitica italiana) e che è stato da quest’ultimo giudicato idoneo all’esercizio della professione.

Entrambi possono proporre un percorso di Psicoterapia o Terapia Psicanalitica. Tuttavia, nel caso in cui non fosse in possesso di una Laurea in Medicina, non può prescrivere psicofarmaci.

Lo Psichiatra è un medico specializzato in Psichiatria. La specializzazione Medico psichiatrica gli consente di effettuare anche una psicoterapia sebbene egli non abbia frequentato delle Scuole di specializzazione. Utilizza metodi, tecniche e strumenti di tipo fisico e farmaceutico, che sono propri della psichiatria.
Il Neurologo è un medico specializzato in Neurologia. Si occupa di tutte le malattie, dei deficit o dei semplici disturbi che possono coinvolgere il Sistema Nervoso Centrale e Periferico, curando malattie di carattere neurologico o quelle malattie che coinvolgono altri organi o apparati e che possono coinvolgere anche il Sistema Nervoso (Diabete Mellito e altre malattie metaboliche sistemiche, patologie infiammatorie, infettive, immuni o tumorali).

2. Come funziona la psicoterapia?

La psicoterapia è un’attività terapeutica ad opera di uno psicoterapeuta, che si occupa della cura di disturbi psicopatologici di natura ed entità diversa, che vanno dal modesto disadattamento o disagio personale fino alla sintomatologia grave. Esse possono manifestarsi tramite difficoltà di gestione delle proprie emozioni, sintomi nevrotici o psicotici, che possono nuocere al benessere di una persona fino ad ostacolarne lo sviluppo, causando fattiva disabilità nella vita dell’individuo.

La Psicoterapia ad indirizzo Cognitivo-comportamentale, adotta un approccio basato sul “sintomo”, come espressione di precedenti apprendimenti di schemi comportamentali, emotivi e di pensiero errati o disadattivi. Questi possono essere derivanti da peculiari esperienze di vita del paziente, e che vengono mantenuti da un contesto interpersonale patogeno. Il soggetto che li mostra viene pertanto considerato portatore di schemi cognitivi non adeguati o di processi cognitivi inadatti a selezionare e ad elaborare in modo funzionale gli stimoli ambientali. Tali apprendimenti, se non modificati da esperienze successive, risultano essere disfunzionali sul piano comportamentale, cognitivo ed emotivo.

Lo psicoterapeuta potrà attuare, con l’aiuto del paziente, tecniche ad hoc volte a ristabilire il normale funzionamento della struttura cognitiva, andando a modificare e/o a sostituire, in modo diretto, le risposte emozionali e gli schemi del paziente che risultavano disadattivi.

Questo percorso porta la persona ad esperire, tramite competenze (es. esposizione a stimoli prima evitati) e/o comportamenti di tipo nuovo (prescrizioni comportamentali) un nuovo repertorio cognitivo e comportamentale più funzionale ed adattivo rispetto al precedente.

3. Come raggiungere il cambiamento durante la psicoterapia?

Il cambiamento non è immediato, ma è un percorso che riflette l’acquisizione progressiva della propria persona, delle proprie capacità e dei propri bisogni. Inoltre, si ripromette di individuare nuove strategie per affrontare e superare difficoltà di carattere quotidiano esercitando nuovi schemi comportamentali.

Per far sì che il cambiamento avvenga, è importante individuare i comportamenti, le convinzioni e gli stati d’animo disfunzionali, al fine di trovare una modalità per modificarli.

Il processo di modificazione non è così immediato, poiché l’apprendimento della nuova struttura è lenta e molto spesso può capitare di ritornare ad usare il vecchio comportamento, a pensare ancora secondo la vecchia idea di sé, a provare di nuovo lo stesso stato d’animo. Questo breve specchietto è racchiuso nel concetto di “Comfort Zone”.

Il cambiamento è un percorso complesso, caratterizzato da cadute e numerose risalite, che portano ad una sempre più maggiore consapevolezza del proprio essere.

4. Quanto dura una Psicoterapia?

Quando si parla di Psicoterapia si indica un percorso profondo che va ad intervenire sulle caratteristiche più personali dell’individuo.

In tal caso, risulta essere di importante presenza il concetto di “Ristrutturazione”, inteso come un complesso cambiamento che rendono una persona stabilmente diversa e più funzionale rispetto all’inizio del percorso psicoterapeutico.

Proprio perché la psicoterapia dipende dalla funzionalità e della sintomatologia della persona, non si hanno mai delle rigide tempistiche. Tuttavia, è possibile prevedere ma una durata media di almeno un anno.